La difficoltà maggiore riscontrata è sempre quella di aiutare le ospiti di Casa Madre della Speranza a reperire un lavoro. L’inattività genera spesso nella donna accolta trascuratezza di sè, pessimismo e talvolta anche depressione.
Da qui l’idea di potenziare il progetto dell’accoglienza con la possibilità di proporre alle donne accolte di frequentare un tirocinio formazione lavoro retribuito che possa aiutarle ad acquisire competenze spendibili in futuro e di svolgere qualche ora di volontariato restituivo attraverso l’attività nella stireria “Stiramica” allestita presso casa Madre della Speranza.
Il successo avuto presso le signore della zona attraverso il passaparola ed il servizio di buona qualità reso ci ha invogliati ad ampliare il progetto allargando il target delle stiratrici alle donne assistite dalla San Vincenzo sul territorio. Le stiratrici preparate e disponibili sono sei e le borse di biancheria da stirare sono regolarmente una quarantina ogni mese. Si è impostato il lavoro sul principio della restituzione: le famiglie di chi stira sono aiutate dalle Conferenze attraverso il pagamento di bollette e loro offrono ore in stireria gratuitamente. Nel 2017 abbiamo ottenuto un contributo finanziario dalla Fondazione CRC per questo progetto “Donne di ferro 2.0” che ha avviato la stireria verso l’autosostenibilità contribuendo al potenziamento delle attrezzature. Per una miglior gestione del servizio è stato attivato a giugno un gruppo WAPP con tutte le collaboratrici del progetto.
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